Trieste, la polemica del giorno: “Pien de gente che va a sciar… ma dopo no ga schei?”
Trieste parla, commenta e si divide. Sui social cittadini torna la rubrica spontanea e tagliente “volessi saver come…”, con una segnalazione che in poche ore è diventata virale per la sua semplicità e la sua forza polemica.
Il messaggio è diretto, ironico e profondamente “de casa nostra”:
«Come xe possibile che xe pien de gente che va a sciar, ma al tempo stesso disi che no ga un… Insegneme maestri».
Una frase breve, ma che accende un tema molto riconoscibile in città: quello delle priorità personali e delle contraddizioni economiche, spesso espresse tra amici, parenti, bar e gruppi online. La riflessione – volutamente provocatoria – mette nel mirino un comportamento diffuso: lamentarsi dei costi della vita, delle difficoltà quotidiane e, allo stesso tempo, spendere senza troppi problemi per attività considerate “extra”, come weekend sulla neve, skipass e attrezzatura da sci.
Tra sorriso amaro e curiosità genuina, il tono è quello tipico dei triestini: diretto, sarcastico, “una stoccata e via”. Una specie di invito collettivo a ragionare sulle scelte, sui piccoli paradossi del vivere moderno e sulle frasi dette “tanto per dir”.
Il post, condiviso su più chat e commentato con decine di risposte, non accusa e non giudica, ma apre una finestra sull’ironia di un modo unico di raccontarsi: quello del triestino che osserva, nota e mette in scena un interrogativo che, almeno una volta, abbiamo ascoltato tutti.
La rubrica “volessi saver come…” continua ad arricchirsi di episodi, segnando un frammento autentico dello spirito cittadino: pragmatico, sarcastico, mai banale. In attesa della prossima domanda “inspiegabile”.