Sicurezza, Antonio Paoletti è netto, chiaro ed incisivo: 'Chi delinque non deve restare in Italia!'
L’attacco avvenuto ieri pomeriggio a Villaco, dove un giovane siriano armato di coltello ha ucciso un ragazzo di 14 anni e ferito altre cinque persone, scuote anche Trieste. L’episodio, accaduto a sole due ore di macchina dal capoluogo giuliano, è stato un campanello d’allarme per il presidente della Camera di Commercio Venezia Giulia, Antonio Paoletti, che ha voluto esprimere il suo pensiero in merito alla sicurezza urbana e all’integrazione.
“Potrebbe succedere anche a Trieste”
Paoletti non nasconde le preoccupazioni per la situazione attuale della città:
🗣️ “Per ora gli accoltellamenti e le risse avvengono tra immigrati, ma basta un attimo perché la follia si scateni al di fuori di quei gruppi”, sottolinea. E aggiunge: “Stiamo vivendo una diffusa paura nel vivere la nostra quotidianità in alcune aree del centro città. Trieste in pochi anni è profondamente cambiata”.
Sicurezza e prevenzione: le richieste del territorio
Il presidente della CCIAA VG evidenzia la crescente preoccupazione di cittadini e imprenditori, che chiedono più controlli e maggiore sicurezza, mentre le forze dell’ordine sono sotto pressione e non sempre riescono a prevenire episodi di violenza.
Paoletti punta il dito contro la difficoltà di gestire il fenomeno migratorio, sottolineando come spesso i protagonisti di atti di criminalità siano immigrati irregolari o richiedenti asilo: “Chi cerca protezione e vuole integrarsi non passeggia per città con il coltello in tasca, non spaccia stupefacenti e non crea bande”.
Un appello alle istituzioni
Il presidente della Camera di Commercio richiama l’attenzione sulle scelte adottate in Austria, dove si parla di riduzione del permesso di asilo e di rimpatri più rapidi per chi commette reati. Una posizione che, secondo Paoletti, dovrebbe essere adottata anche a livello europeo, per garantire sicurezza e rispetto delle regole nei paesi che offrono protezione.
🗣️ “Le tutele spettano a chi rispetta il Paese che lo accoglie. Chi delinque deve perdere le garanzie e tornare nel suo Paese”, conclude.