Quarto Grado, consulenza della Cattaneo: “Corpo Lilly sempre rimasto lì”. Familiari: “Portato da altri”

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Quarto Grado, consulenza della Cattaneo: “Corpo Lilly sempre rimasto lì”. Familiari: “Portato da altri”

Nella nuova puntata di “Quarto Grado”, il programma di Retequattro condotto da Gianluigi Nuzzi, si è tornati a parlare del misterioso caso di Liliana Resinovich, concentrandosi sul nodo mai sciolto della conservazione del corpo e sull’eventuale presenza di complici.

Secondo i familiari di Lilli, la donna sarebbe stata uccisa e trasportata nel parco di San Giovanni solo poche ore prima del ritrovamento, avvenuto il 5 gennaio 2022. Una convinzione che, però, si scontra con quanto affermato dalla consulenza medico-legale firmata da Cristina Cattaneo e dal suo team: “È molto probabile che il corpo di Liliana sia sempre rimasto nel luogo in cui è stato ritrovato”.

Il nodo delle temperature: 5,4 gradi a 1,6 nel boschetto

Gli esperti si sono basati su rilevazioni effettuate tra fine marzo e inizio aprile con sei data logger, piccoli termometri posizionati nel punto esatto in cui fu trovato il corpo. Incrociando i dati con quelli della stazione meteo del molo Fratelli Bandiera, hanno stimato che tra il 14 dicembre 2021 e il 5 gennaio 2022 le temperature medie del boschetto andavano da 5,4 a 1,6 gradi, quindi compatibili con una conservazione del corpo per 21 giorni.

Dubbi della consulente della nipote: “Valori non attendibili”

A mettere in discussione questa ricostruzione è però Lisa Vidali, consulente della nipote di Liliana. Secondo lei, i data logger furono posizionati in un periodo troppo distante da quello ipotizzato per la morte di Lilli e non terrebbero conto dei picchi di temperatura giornalieri, che avrebbero potuto innescare processi di decomposizione: “Da letteratura – sostiene – un corpo dovrebbe essere conservato tra i 2 e i 4 gradi”.

Complici e spostamento del corpo: l’altra pista non si spegne

Ma perché è così importante sapere se Liliana sia stata sempre lì o portata successivamente? La risposta sta nella possibilità che ci fossero dei complici. “Io considero che il corpo sia stato portato lì da almeno due persone, una davanti e una dietro, come in una portantina” – ha ribadito uno dei parenti, aggiungendo che il sentiero è troppo stretto per una sola persona, e ipotizzando anche l’uso di un telefonino per farsi luce nella notte.

“Non è una persona sola”

Anche l’avvocato Nicodemo Gentile, legale di Sergio, ammette che la messa in scena del corpo potrebbe aver coinvolto più soggetti: “Sono convinto che una sola persona abbia malmenato Lilli, ma la gestione del corpo e della scena potrebbe aver ricevuto un aiuto, magari anche inconsapevole”.

La denuncia di Sebastiano e l’ipotesi del depistaggio

Nel corso della trasmissione, è intervenuta anche Gabriella, che ha ipotizzato un collegamento diretto tra la denuncia di scomparsa fatta da Sebastiano Visintin e l’eventuale intervento di un complice. Secondo lei, qualcosa potrebbe essere cambiato proprio dopo l’allarme lanciato alle forze dell’ordine, accelerando le manovre di copertura o spostamento del corpo.

Un elemento, questo, che riapre interrogativi sulla reale dinamica dei fatti e su quante persone siano state coinvolte nella morte di Liliana Resinovich.

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