Porto di Trieste supera le sfide globali: +6,42% nei volumi movimentati fino a novembre
Nonostante un anno segnato da instabilità geopolitiche e una recessione economica che colpisce i principali partner commerciali, il porto di Trieste conferma la sua capacità di resilienza e adattamento. Nei primi undici mesi del 2024, i volumi complessivi movimentati hanno raggiunto 54.406.317 tonnellate, segnando un incremento del +6,42% rispetto al 2023.
Secondo il commissario straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale dell’Adriatico Orientale, Vittorio Torbianelli, questi risultati dimostrano l’efficacia del sistema portuale nel rispondere alle sfide di un contesto globale complesso, ponendo solide basi per il 2025.
Rinfuse liquide: il motore della crescita
A trainare l’incremento complessivo è stato il settore delle rinfuse liquide, con 37.664.654 tonnellate movimentate (+9,74%). Questo dato riflette l’importanza strategica del porto di Trieste per il comparto energetico, nonostante le difficoltà nei mercati internazionali.
Container: numeri stabili e segnali positivi
Il settore container, particolarmente esposto alla crisi del Mar Rosso, ha mostrato una buona tenuta. I TEU movimentati hanno raggiunto quota 770.323 (-1,12%), con una crescita nei TEU pieni (+3,75%) che ha compensato il calo di quelli vuoti (-11,90%).
Degna di nota è la crescita dei TEU trasbordati da nave a nave (+5,88%), un dato che evidenzia l’efficienza operativa dello scalo giuliano.
RO-RO: calo contenuto, ma cresce l’autostrada del mare
Il traffico RO-RO ha registrato una leggera flessione nelle unità transitate (270.444, -1,79%). Tuttavia, il numero delle toccate delle autostrade del mare è aumentato del +7,22%, grazie all’introduzione di nuove linee, che hanno rafforzato il ruolo del porto come hub intermodale.
Calo nelle rinfuse solide e traffico ferroviario
Il settore delle rinfuse solide ha subito una contrazione significativa (-72,64%), legata alla riduzione delle attività del sistema siderurgico triestino. In controtendenza, la sottocategoria dei cereali ha registrato una crescita del +5,69%, confermando il crescente interesse dell’industria alimentare verso lo scalo giuliano.
La movimentazione ferroviaria ha risentito dei lavori infrastrutturali sulle linee internazionali, con 7.261 treni operati (-12,47%). Nonostante ciò, l’Interporto di Cervignano ha registrato una crescita a doppia cifra (+19,96%), consolidando la sua importanza strategica nel network intermodale.
Crocieristi in aumento: oltre mezzo milione di passeggeri
Il porto di Trieste conferma la sua centralità anche nel settore turistico, con oltre 500.000 crocieristi transitati, in aumento del +9% rispetto al 2023. Questo risultato rafforza la posizione dello scalo come destinazione di riferimento per le principali compagnie di crociera.
Monfalcone: segnali di ripresa nonostante il calo complessivo
Il porto di Monfalcone, più esposto alle difficoltà geopolitiche e alla crisi del settore automobilistico, ha registrato un calo dei volumi movimentati (3.280.590 tonnellate, -8,23%) nei primi undici mesi del 2024. Tuttavia, il mese di novembre ha evidenziato un netto miglioramento (+40,24%), suggerendo una possibile inversione di tendenza.
Particolarmente rilevante la crescita delle sottocategorie cereali (+59,08%) e prodotti chimici (+34,45%), mentre le merci varie (-10,98%) e i veicoli commerciali (-26,09%) soffrono maggiormente.
Prospettive per il 2025: verso una nuova fase di crescita
Secondo Vittorio Torbianelli, il 2024 rappresenta “un’annata complessivamente positiva, ottenuta in uno scenario globale complesso”. Il commissario ha evidenziato come i nuovi servizi RO-RO e l’aumento delle giornate lavorative medie per l’Agenzia del Lavoro Portuale di Trieste (+200 al mese rispetto al 2023) siano segnali incoraggianti per il futuro.
A gennaio 2025 saranno disponibili i dati definitivi, ma già ora il sistema portuale guarda con ottimismo alle sfide del nuovo anno, ringraziando tutti i lavoratori che hanno contribuito al raggiungimento di questi risultati.