Ore 14, colpo di scena sul caso Resinovich: scoperta una botola nella casa di Sterpin

Ore 14, colpo di scena sul caso Resinovich: scoperta una botola nella casa di Sterpin

Una stanza segreta mai menzionata prima emerge nel caso di Liliana Resinovich, la donna scomparsa tre anni fa a Trieste e ritrovata morta in un boschetto. La rivelazione arriva da Claudio Sterpin, amico della vittima, che durante la trasmissione Ore 14 su Rai 2 ha mostrato in diretta un locale nascosto della sua abitazione. Questa scoperta potrebbe riaprire interrogativi cruciali sulle indagini, sollevando nuove ipotesi e dubbi.

Un locale nascosto mostrato in diretta

Durante il collegamento in diretta con la trasmissione condotta da Milo Infante, Claudio Sterpin ha mostrato un locale nascosto della sua casa. Situato nelle fondamenta, il locale è accessibile solo tramite una botola.

La stanza segreta descritta da Claudio Sterpin:

  • Posizione: Ricavata nelle fondamenta della casa, accessibile tramite una botola.
  • Funzione: Conservazione di bottiglie di vino e figure in legno per un presepe.
  • Accessibilità: Un luogo angusto e difficilmente raggiungibile.

“Ho ristrutturato questa casa, costruita da mio padre, e ricavato spazi come una tavernetta, un sottoscala e una cantinetta. Non sono luoghi segreti: chi frequentava questa casa li conosceva. Anche Liliana li conosceva e c’era entrata da viva”, ha dichiarato Sterpin.

La descrizione dettagliata del locale ha immediatamente sollevato dubbi sulla possibilità che questo spazio non sia stato ispezionato durante i sopralluoghi effettuati nei giorni successivi alla scomparsa di Liliana.

Dubbi sui controlli della polizia

Claudio Sterpin, rispondendo alle domande di Milo Infante, ha ammesso di non ricordare se la polizia abbia mai visitato la stanza segreta durante i sopralluoghi:

“Non ricordo se la polizia sia mai entrata qui dentro. L’accesso è scomodo e i controlli, a mio avviso, furono fatti in modo frettoloso, quasi all’acqua di rose”.

Durante le prime fasi delle indagini, la polizia ha effettuato sopralluoghi nella casa di Claudio Sterpin, ma l’eventuale ispezione di questa stanza non è mai stata confermata. La possibilità che questo spazio sia stato ignorato solleva nuovi interrogativi su quanto fosse approfondita la ricerca di prove.

La scarpa di Liliana: un dettaglio cruciale

Nel corso della trasmissione, è stato ricordato il particolare legato all’analisi della scarpa di Liliana Resinovich. Il consulente tecnico Salvatore Spitaleri ha riscontrato la presenza di una sostanza resinosa sulla suola della scarpa, ma nessuna traccia di terra o fango.

Secondo Spitaleri, questo dettaglio suggerisce che Liliana non abbia camminato autonomamente fino al luogo in cui è stata ritrovata. Il corpo, quindi, potrebbe essere stato spostato successivamente, un elemento che apre ulteriori interrogativi sulla dinamica della vicenda.

Un tassello dimenticato o una nuova pista?

Commentando la scoperta della stanza segreta, Milo Infante ha sottolineato l’importanza di approfondire ulteriormente:

“Dimenticanza o sottovalutazione? Questa tavernetta mai menzionata prima potrebbe rappresentare un tassello importante per ricostruire cosa è davvero accaduto a Liliana Resinovich.”

Infante ha auspicato che, anche a distanza di tre anni, vengano effettuati nuovi sopralluoghi approfonditi nella casa di Claudio Sterpin e in altri luoghi che potrebbero essere stati ignorati o sottovalutati durante le indagini.

Un nuovo capitolo in un caso ancora irrisolto

La scoperta della stanza segreta e i dubbi sollevati sulla scarpa di Liliana aggiungono nuovi elementi a un’indagine che, a distanza di tre anni, appare ancora incompleta.

Le domande ora sono:

  • Questo locale è stato davvero ignorato dagli inquirenti?
  • Potrebbero esserci stati altri dettagli non presi in considerazione all’epoca?
  • La resina sulla scarpa e la stanza nascosta sono elementi collegati?

Questa stanza segreta potrebbe rappresentare il tassello mancante per ricostruire gli ultimi giorni di Liliana Resinovich. Le indagini saranno finalmente approfondite? La speranza è che, a distanza di tre anni, la verità possa finalmente emergere.

 

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