Miramare, inaugurate le Antiche Serre nel Parco dopo il restauro (FOTO)

Miramare, inaugurate le Antiche Serre nel Parco dopo il restauro (FOTO)

'Dopo un attento restauro è stato inaugurato oggi il pregevole edificio delle Antiche Serre nel Parco storico di Miramare, costruite nel parco su disegno di Carl Juncker, ingegnere viennese progettista del castello oltre che di numerosi manufatti legati all’acquedotto di Aurisina e alla ferrovia che collega Lubiana a Trieste. La presentazione alle istituzioni si è svolta in serata,
anticipando uno degli spettacoli realizzati in collaborazione con il Teatro stabile del Friuli Venezia Giulia Il Rossetti che animano il Parco storico nelle serate estive. Lo spettacolo in scena fino al 7 luglio intitolato I segreti dei giardini dell’arciduca. Il sogno eterno di un principe viaggiatore
permetterà di incontrare personaggi di un’altra epoca e le loro storie, tutte legate a Massimiliano d’Asburgo, inventore di un giardino unico nel suo genere.
“Oggi aggiungiamo un altro importante tassello di bellezza al Parco di Miramare – ha detto alla presentazione Andreina Contessa, direttore del Museo storico e parco del castello di Miramare
– Direzione Regionale Musei del Friuli Venezia Giulia – nell’area che accoglie l’Orangerie e il MiraLab, il Castelletto appena restaurato e le rovine dette della Cappella di San Canciano il cui restauro è in corso. Una volta chiuso questo cantiere sarà possibile mettere mano alla riqualificazione del parterre del Castelletto, di cui abbiamo già un progetto seguito dall’architetto Giorgia Ottaviani”.
L’artificio dello spettacolo teatrale permette di far conoscere al grande pubblico la genesi e le peripezie legate alla realizzazione del sogno di Massimiliano, un giardino botanico che riunisse specie provenienti dai quattro angoli del pianeta. Le Antiche Serre rappresentano un tassello di questa visione poiché permettevano allora – e permetteranno oggi dopo la loro riqualificazione – di ricoverare specie che, a causa dei rigosi invernali, non sarebbero sopravvissute all’esterno, anche in considerazione del fatto che gli alberi erano appena stati piantati e non fornivano sufficiente protezione dai venti che soffiano da Nord-Est.
Il restauro conservativo di cui sono state oggetto le Serre, è servito a riportarle all’antico
splendore e a riconsegnarle alla funzione per cui erano state edificate, poiché l’edificio presenta condizioni di orientamento e soleggiamento ottimali ad assolvere ai compiti di alloggiamento temporaneo e vivaio per il parco. Questo insostituibile ruolo, una volta a regime, potrà essere
integrato da altre funzioni come l’allestimento di esposizioni temporanee di vegetali fruibili in gran parte dall’esterno attraverso le superfici vetrate che potrebbe costituire elemento di
richiamo per i visitatori, oltre ad avviare un inevitabile percorso di riflessione relativamente alla scelta e all’uso di essenze nel comprensorio di Miramare. Vere e proprie “migrazioni vegetali” hanno caratterizzato i mutamenti dell’orticoltura, del paesaggio e dei costumi non solo alimentari della popolazione in modo massiccio a partire dal secolo XVI. Con la scoperta del Nuovo Mondo, si sono infatti rese disponibili nuove interazioni.
In questo quadro, si inscrive la vicenda del fondatore e primo abitante del parco, Massimiliano d’Asburgo, le cui spedizioni transoceaniche (viaggio in Brasile e spedizione della Fregata Novara)

 


hanno riportato anche i materiali botanici che oggi sono diventati i monumenti viventi del Parco storico di Miramare.
“La costruzione – ha aggiunto Contessa all’inaugurazione - rispecchia in pieno lo spirito del XIX secolo, il periodo di massimo splendore delle serre, che erano studiate sia nei trattati di botanica che nei libri di architettura o sui giardini. Nell’Ottocento i grandi progressi nelle tecniche industriali e in architettura permettono la costruzione di edifici quasi interamente trasparenti come le nostre Serre, che resero possibili grandi successi delle acclimatazioni botaniche.
Inizialmente utilizzate per la conservazione delle piante, divennero ornamenti strutturali, che ospitavano piante organizzate in modo da creare quello che veniva chiamato un giardino d'inverno, trasformando così la visita a una serra in una passeggiata sensoriale incentrata sulle forme, i colori, gli odori”.

IL RESTAURO
L’edificio è costituito da una struttura muraria parzialmente interrata costituita presumibilmente da blocchi lapidei (pietra arenaria) alternati a mattoni. Le forme architettoniche sono definite da elementi in pietra calcarea bianca, con modanature che riprendono, in forma semplificata, stilemi e motivi del Castello e del Castelletto. La copertura del corpo centrale, attualmente in lamiera zincata rivestita esternamente da lamine di lamiera metallica verniciata, è l’esito di un intervento di sostituzione dell’originale struttura vetrata (come testimoniato dal progetto dello Junker a da una immagine fotografica).
L’intervento, seguito dall’architetto Carlo Manfredi, ha consentito di salvaguardare l’aspetto esteriore e la consistenza materiale dell’edificio attraverso un progetto di adeguamento alle esigenze contemporanee: allacciamento elettrico, idrico, una piattaforma elevatrice che consente la movimentazione delle piante in vaso che troveranno alloggio dal prossimo autunno. Particolare attenzione è stata dedicata al microclima interno, che si gioverà di un impianto di riscaldamento radiante a pavimento a bassa temperatura per compensare le severe condizioni dovute alle ventose giornate invernali, e di lampade a raggi ultravioletti per ovviare
all’ombreggiatura degli alberi ad alto fusto, che non erano così imponenti al tempo della costruzione.
“Il progetto di restauro -, ha puntualizzato l’architetto Carlo Manfredi - ha preso in considerazione i temi per l’adeguamento della destinazione funzionale: accessibilità, impianti elettrico, idrico e di riscaldamento (assenti). Più in dettaglio, è stato installato un elevatore per consentire la completa accessibilità a gruppi sia pur piccoli di visitatori, e per agevolare la
movimentazione delle piante in vaso e delle attrezzature. L’impianto idrico consentirà l’irrigazione e la pulizia, mentre l’impianto di (blando) riscaldamento offrirà le minime condizioni di stabilità ambientale richieste nella stagione invernale.”
Dal punto di vista tecnico, l’obiettivo degli interventi può essere così sintetizzato:

 


•    restauro e rimessa in efficienza degli elementi costruttivi che nel loro insieme caratterizzano l’architettura della Serra;
•    integrazione funzionale del sistema di accesso (con particolare attenzione al tema della gestione e dell’accessibilità) e individuazione delle più opportune integrazioni impiantistiche;
Particolare attenzione è stata dedicata al restauro e alla rimessa in efficienza degli elementi costitutivi la struttura metallica e le vetrate, messe in sicurezza e sostituite da nuove.
È stata prevista una soluzione che tratta in maniera diversa i due accessi: per quanto riguarda l’accesso dal lato che si affaccia sul parterre si è conservato l’accesso con scala, riutilizzando i gradini in pietra arenaria esistenti con l’aggiunta di nuovi. Ai lati della scala sono stati montati
due parapetti; sul lato verso il Castelletto è stata demolita la canna fumaria esistente e asportata la caldaia; sono stati realizzati un pianerottolo e una scala laterale in acciaio, con un cancelletto a soffietto che permette l’accesso alla pedana elevatrice adatta a svolgere il ruolo di supporto all’operatività della serra (trasporto vasi, carrelli con materiali etc.). L’impianto elettrico e di
illuminazione accentua il carattere architettonico della serra, mentre l’impianto di riscaldamento è a pavimento composto da nastri radianti annegati nella pavimentazione in battuto cementato.
La riqualificazione botanica e la scelta degli agrumi è stata seguita dall’arch. Giorgia Ottaviani e dall’agronoma Anna Chiara Vendramin.

CENNI STORICI
La costruzione del Castello di Miramare si protrasse dal marzo 1856 fino all’autunno del 1860. Negli stessi anni, Massimiliano fece erigere all’interno del parco una piccola dimora, conosciuta con il nome di Gartenhaus o Castelletto, una copia a scala “domestica” del sontuoso edificio.
Nello stesso periodo fu presumibilmente edificato anche l’edificio delle Serre: la sua presenza è testimoniata da alcune mappe che ne rappresentano l’architettura.
Alcuni documenti presenti nell’Archivio del Castello di Miramare testimoniano inoltre di lavori da farsi nelle Serre negli anni in cui soggiornava nel Castello il Duca Amedeo Savoia-Aosta (1931), quando sono state acquistate stuoie e arele, per proteggere la serra dal freddo e dal sole, realizzato un impianto di luce elettrica e un impianto di acqua al piazzale delle serre, è stato costruito un bancone centrale e realizzata la pavimentazione degli scoli delle acque.

 

GLI AGRUMI
Collezione Mandarini

•    CITRUS DELICIOSA AVANA APIRENO
•    CITRUS DELICIOSA KERAJ
•    CITRUS DELICIOSA PECTINIFERA
•    C ITRUS DELICIOSA NASDRARAN
•    CITRUS DELICIOSA TACHIBANA
•    CITRUS DELICIOSA DE WILDT
•    Collezione Limoni
•    CITRUS LIMON x CLEMENTINA
•    CITRUS LIMON EUREKA
•    CITRUS LIMON CHIMERA di LUNARIO
•    CITRUS LIMON ORDINARIO FIORENTINO
•    CITRUS LIMON MEYERII
•    CITRUS LIMON x PARADISI
•    CITRUS LIMON INCANNELLATO
•    CITRUS LIMONIMEDICA PARADISI
•    CITRUS LIMONIMEDICA SANCTUS DOMINICUM
•    CITRUS AURANTIFOLIA PURSHA
•    CITRUS LIMONIMEDICA MAXIMA

Collezione Aranci

•    CITRUS SINENSIS OBLUNGUS
•    CITRUS AURANTIUM SALICIFOLIA
•    CITRUS AURANTIUM CRISPIFOLIA
•    CITRUS AURANTIUM CORNICULATA
•    CITRUS AURANTIUM CANALICULATA
•    CITRUS AURANTIUM BIZZARRIA
•    CITRUS AURANTIUM x PARADISI

 


•    CITRUS LUMIA POMUS ADAMI
•    CITRUS MEDICA
•    CITRUS GRANDIS
•    CITRUS LUMIA PIRIFORMIS
•    CITRUS LUMIA
•    CITRUS GRANDIS PIRIFORMIS
•    CITRUS NEAPOLITANUM

DITTE E PROGETTISTI
•    l’arch. Benedetti è il progettista e direttore lavori
•    l’ing. Giovanni Arena è il direttore di cantiere
•    DL impianti ing. Marco K. Huisman MHK
•    DL strutture: ing. Giorgio Altin
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