Lutto a Trieste, morta a 110 anni la triestina d'adozione Maria: una delle donne più longeve d'Italia

Lutto a Trieste, morta a 110 anni la triestina d'adozione Maria: una delle donne più longeve d'Italia

Ospite della Casa di Riposo Ad Maiores di Emeis Italia e seguita con ammirevole cura dall'avvocato Vanessa Zecchin, suo amministratore di sostegno, che l'ha accompagnata negli ultimi anni della sua vita con dedizione e affetto - Maria aveva festeggiato il suo 110° compleanno il 14 ottobre scorso, anche se lei stessa sosteneva di averne già 111.  

Nata a Rodi nel 1913 - all’epoca in cui faceva parte dell’Impero Ottomano, ma che, a 10 anni, ha visto cedere all’Italia con il Trattato di Losanna - Maria aveva infatti sempre affermato con decisione di essere venuta al mondo l'8 febbraio. La discrepanza trovava, a dire il vero, una spiegazione storica: all'inizio del secolo, infatti, le nascite nelle isole del Dodecaneso venivano registrate nel centro anagrafico centrale, spesso con ritardi dovuti a difficoltà logistiche e climatiche. 

Maria portava la sua età con una grazia rara. Il suo viso, incorniciato da una folta chioma dai riflessi mogano, e i suoi occhi, che si socchiudevano quasi del tutto quando sorrideva, raccontavano di una giovinezza piena di fascino e di una vita vissuta con la consapevolezza del valore di ogni singolo momento. La sua eleganza innata si manifestava ogni giorno: al risveglio, la prima cosa che faceva era mettersi il rossetto, abbinato perfettamente allo smalto che voleva sempre fosse impeccabile sulle sue armoniose mani dalle dita lunghe e affusolate.  

Nonostante il peso degli anni, Maria conservava una mente straordinariamente lucida e vivace, capace di affascinare chiunque con i suoi racconti avvincenti. Sprezzante verso le difficoltà della vita, affrontava ogni giornata con una sorprendente energia, che era il frutto di una resilienza fuori dal comune. Questa forza interiore non solo le permetteva di superare le avversità con grazia, ma ispirava profondamente tutti coloro che avevano la fortuna di conoscerla. 

La sua spensieratezza era contagiosa, rendendo ogni incontro con lei un momento speciale. Aveva un elegante senso dell'umorismo che colorava le sue storie e le sue battute, spesso imprevedibili, portavano il sorriso sulle labbra di chiunque la ascoltasse. La leggerezza con cui affrontava la vita, combinata con la sua capacità di ridere delle piccole e grandi sfide quotidiane, faceva sì che ogni conversazione con Maria diventasse un'esperienza indimenticabile. 

Rimasta vedova in giovane età, Maria aveva seguito il marito, un ufficiale della Regia Marina Militare Italiana, in Grecia e poi a Trieste. Era stato un periodo di notevole cambiamento e sfide storiche, nel quale aveva assistito a eventi di portata mondiale. Maria aveva infatti vissuto entrambi i conflitti mondiali, ma la vera prova di coraggio e resilienza l’aveva data nella Seconda Guerra Mondiale, che aveva lasciato un'impronta indelebile non solo a Trieste - con il bombardamento da parte di oltre 500 Boeing B17 e B24 statunitensi- ma anche in lei. Maria ricordava quel giorno come una bella giornata di sole, che si era poi trasformata in un incubo quando le bombe avevano iniziato a cadere. Spaventata e incinta, aveva dovuto dare alla luce suo figlio mentre le macerie cadevano intorno a lei.  

Più tardi Maria era stata testimone anche della Guerra fredda e della caduta del Muro di Berlino. Nel 1946 Maria aveva visto l'Italia diventare una Repubblica e, di li, succedersi ben 11 Presidenti. Nel 1969 era stata testimone dell'atterraggio dell'Apollo 11 con il primo uomo sulla Luna, dell’invenzione della televisione, dei personal computer, dei telefoni cellulari e dell’era digitale. 

La sua vita era stata plasmata da profondi cambiamenti storici, e non da meno, aveva attraversato anche diversi eventi significativi quali la scoperta dell’insulina e della penicillina; nel 1918-1919, aveva visto l’Influenza Spagnola (una delle più devastanti della storia, con milioni di morti in tutto il mondo), l’epidemia di Poliomielite negli anni '40 e '50, l’AIDS fino al COVID 19. 

Uno dei più grandi desideri di Maria, però, era rimasto quello di incontrare il Papa. Nella sua lunga vita aveva visto passare ben dieci Papi, ma non aveva mai avuto l'opportunità di incontrarne uno di persona. Questo desiderio si è realizzato proprio qualche giorno fa, quando, in piazza Unità, ha avuto l'immensa gioia di incontrare Papa Francesco. L'emozione di quel momento è stata palpabile e ha rappresentato il coronamento di un sogno che Maria ha cullato per anni. Questo incontro ha donato a Maria un'immensa felicità, diventando uno degli episodi più significativi e commoventi degli ultimi giorni della sua vita. 

In un mondo che spesso sembra muoversi troppo velocemente, Maria rappresentava un'ancora di saggezza e serenità. I suoi racconti, ricchi di dettagli vividi e di esperienze vissute intensamente, trasportavano chi l'ascoltava in un'altra epoca, facendo rivivere momenti storici e personali con una chiarezza e una passione che solo chi ha attraversato molte stagioni della vita può trasmettere. La sua presenza era un dono prezioso, un faro di luce e di speranza per tutti coloro che avevano il privilegio di condividere del tempo con lei