Jesolo, chiuso 10 giorni al locale che ha servito alcol a minori

L’intensificazione dei controlli avviati dalla Polizia locale e dalle Forze dell’Ordine negli ultimi weekend nella zona di piazza Mazzini e in altre parti del territorio porta i primi risultati. L’amministrazione, con il parere favorevole della Prefettura, ha infatti emesso un provvedimento di chiusura per un periodo di 10 giorni, dalle ore 00.00 di venerdì 10 luglio e fino alle 24.00 di domenica 19 luglio per un’attività di via Vicenza.
 
Il pubblico esercizio era stato oggetto di controlli da parte della Polizia locale l’ultimo fine settimana e sanzionato per aver somministrato alcol a minori, mancato rispetto delle misure di distanziamento sociale e prevenzione degli assembramenti. Ulteriori violazioni, questa volta di carattere igienico-sanitarie, riscontrate dal Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (NAS) di Treviso dell’Arma dei Carabinieri nei giorni precedenti sono state trasmesse al Comune per ulteriori valutazione.
 
L’insieme delle carenze ha reso necessario il provvedimento di chiusura temporanea, la cui riapertura sarà comunque subordinata al ripristino dei requisiti igienico-sanitari dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande e delle altre carenze.
 
“Spiace vedere l’impegno dell’amministrazione e dalle forze dell’ordine di queste settimane per il controllo del territorio, delle aree pubbliche e di sostegno le attività, messo a rischio da una così evidente situazione di mancato rispetto delle norme. Qualcuno non ha ancora capito che su certi fronti non si può scherzare e che le conseguenze di una gestione approssimativa sono serie, soprattutto in questo periodo. - commenta il sindaco di Jesolo, Valerio Zoggia -. Di fronte agli spiacevoli episodi accaduti, l’amministrazione non si è tirata indietro e ha fatto la sua parte, facendo anche un’assunzione di responsabilità rispetto ad alcune misure discusse con le forze dell’ordine. Chiediamo che la stessa assunzione di responsabilità ci sia da parte di titolari e gestori di attività e pubblici esercizi, perché situazioni come quelle che hanno portato all’applicazione di questo provvedimento non possono essere giustificate, né tollerate”.
 
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