Intelligenza artificiale e diritto d’autore, la Figec Cisal rilancia: “Serve una normativa chiara e tutelante”

Intelligenza artificiale e diritto d’autore, la Figec Cisal rilancia: “Serve una normativa chiara e tutelante”

Il dibattito sul disegno di legge dedicato all’Intelligenza Artificiale è approdato in questi giorni alla Camera dei Deputati, portando con sé un nodo ancora irrisolto e delicato: quello del diritto d'autore. A sollevare con forza la questione è Figec Cisal, il sindacato dei giornalisti e comunicatori, che sostiene apertamente i contenuti della Carta di Trieste sull’IA, redatta nell’ambito dell’Associazione Studium Fidei.

L’utilizzo di sistemi di IA generativa nell’ambito delle opere dell’ingegno dovrebbe prevedere l’autorizzazione preventiva del titolare dei diritti d’autore, così come di quelli connessi e di quelli legati all’output prodotto”, ribadisce Carlo Parisi, segretario generale Figec Cisal.

Un principio che si estende in modo particolare anche alla produzione giornalistica. “I contenuti giornalistici sono coperti dal diritto d’autore e non possono essere impiegati per generare testi privi di indicazione della fonte”, puntualizza Parisi, ricordando come l’evoluzione tecnologica non possa e non debba eludere le tutele consolidate dall’ordinamento.

Responsabilità chiare per chi sviluppa e utilizza l’IA

Accanto alla questione del copyright, la Figec Cisal sollecita anche una maggiore chiarezza normativa sul fronte delle responsabilità legate all’uso dell’intelligenza artificiale. “Nella Carta di Trieste, all’articolo 10 – spiega Andrea Bulgarelli, delegato Figec per l’IA – si chiede l’adozione di un sistema regolatorio capace di attribuire le responsabilità in caso di decisioni sbagliate o dannose”.

Secondo il documento, è indispensabile che siano individuati con precisione i soggetti responsabili, a partire da sviluppatori, progettisti, proprietari, gestori e fornitori di dati, fino ad arrivare agli utenti finali, soprattutto quando l’impiego dell’IA comporta conseguenze reali su persone, imprese o istituzioni.

In assenza di una regolamentazione certa e vincolante, si rischia di alimentare una vera e propria giungla digitale dominata dalle logiche del più forte”, avverte Bulgarelli.

Un appello al legislatore: serve una cornice normativa robusta

Alla luce dei crescenti sviluppi e della diffusione capillare dei sistemi di IA generativa in tutti i settori della comunicazione, la Figec Cisal invita il legislatore a non limitarsi a linee guida generiche, ma a elaborare norme specifiche che possano garantire da un lato la tutela dei diritti d’autore e delle professionalità creative, e dall’altro un uso trasparente, responsabile e tracciabile dell’intelligenza artificiale.

Una sfida che, secondo il sindacato, non è più rinviabile e che coinvolge direttamente l’identità, l’etica e il futuro del lavoro giornalistico in Italia.