Il coronavirus non ferma la prostituzione: dalle strade al web

"L’emergenza coronavirus non ha intaccato il mercato del sesso a pagamento, ma ha determinato una sostanziale modifica nelle abitudini e nelle modalità di fruizione dei servizi offerti". È quanto ha dichiarato il Codacons a fronte di una recente analisi del settore. "A partire dal lockdown e nei mesi seguenti le strade delle nostre città si sono svuotate di prostitute, prima per i divieti agli spostamenti, poi per una riduzione della clientela in circolazione, causata dalla paura generata dal Covid. Parallelamente è aumentato il ricorso al web (+60% rispetto al 2019) sia sul fronte della domanda che dell’offerta". Dai dati analizzati dal Codacons emerge che il mercato dela prostituzione che coinvolge in Italia, 3 milioni di clienti, 90mila lavoratrici stabili e 20mila operatrici occasionali, non ha risentito particolarmente della crisi legata al coronavirus. "Le lavoratrici - sottolinea il Codacons - offrono ora i propri servizi sia attraverso webcam, più sicure e a prova di Covid, sia attraverso annunci pubblicati in rete, ricevendo in casa i clienti o recandosi presso il loro domicilio. Un cambiamento sul quale ha messo le mani la criminalità organizzata, gestendo in modo occulto le nuove possibilità offerte dalla prostituzione online". Nel 2018, il mercato della prostituzione ha raggiunto la cifra di 4,7 miliardi di euro.