“I veri tortellini sono solo col maiale”: bufera a Bologna sulla versione halal dei fratelli siriani
Bologna torna al centro del dibattito nazionale, e questa volta non per la sua celebre cucina ma per un piatto simbolo che ha acceso polemiche e discussioni: i tortellini in versione halal. La questione è stata raccontata questa mattina da Morning News su Canale 5, mostrando come una semplice insegna in un locale della Bolognina abbia scatenato un acceso confronto tra tradizione e nuove identità.
Da una parte, c’è chi difende a spada tratta la ricetta classica: “Noi siamo abituati al maiale e non alla carne halal. I tortellini sono tortellini e tutto quello che viene in più è solo propaganda. Siamo italiani e come tali dobbiamo rimanere”, ha dichiarato un cittadino ai microfoni. Per i puristi, senza mortadella, lombo e prosciutto crudo — gli ingredienti previsti dal disciplinare bolognese — non si può parlare di veri tortellini.
Dall’altra, c’è invece chi vede nell’iniziativa una forma di inclusione. I protagonisti sono i fratelli dietro all’impresa Brodellini, bolognesi di nascita ma con origini siriane, che hanno deciso di proporre tortellini con carne di vitello halal al posto del tradizionale maiale. “La nostra visione è quella di portare un prodotto halal, accessibile a tutti, buono e tradizionale”, spiegano. Il nome scelto gioca con l’unione tra “brodo” e “tortellini”, ma richiama anche la parola inglese brothers (fratelli), a sottolineare il messaggio di unione e apertura.
Il dibattito resta acceso: “Io mangio quelli tradizionali, poi se c’è qualcuno che preferisce gli altri, libero di farlo”, commenta un altro cittadino. C’è chi, invece, invita a non chiudersi: “I tortellini classici sono meravigliosi, ma questi sono da assaggiare. Così li può mangiare chiunque”.
Del resto, la cucina bolognese non è nuova a reinterpretazioni: al mercato cittadino da tempo esistono versioni vegane e vegetariane di piatti che tradizionalmente prevedevano strutto e carne. “Li facciamo vegani, vegetariani, come uno vuole”, conferma un commerciante.
Una questione, insomma, che va ben oltre la tavola: tra il rispetto delle radici gastronomiche e la voglia di una città sempre più multiculturale. A Bologna, i tortellini diventano così il simbolo di una sfida identitaria che divide ma, forse, arricchisce.