Coronavirus, il Prefetto: «Stringere i denti per altre due settimane, rinnovata l'interpretazione stringente»

In diretta oggi 2 Aprile a Trieste Cafe, il Prefetto Valerio Valenti che, interrogato sull’attuale situazione d’emergenza, dichiara: «la mia valutazione sull’andamento del momento su territorio provinciale e regionale è quella che in Friuli Venezia Giulia non ci sono distonie tra territori e territori, sono quelle cose che il cittadino immediatamente avverte, quindi questo è senz’altro uno degli obiettivi. C’è una sintonia più generale della regione che si aggiunge, che ha visto la regione confrontarsi in maniera aperta, leale, schietta e costruttiva con tutti. Noi partecipiamo ogni giorno ad una conference call con la Protezione Civile regionale da Palmanova, condividiamo col Presidente della Regione in anteprima tutti i provvedimenti che elabora e assume, e quindi le nostre preoccupazioni sono le sue e viceversa. L’emergenza è stata vissuta in maniera corale in Fvg, i meriti non vanno a noi ma vanno agli operatori sanitari, ai medici che si stanno spendendo al 100% nelle strutture».

 

Riguardo la percezione dei cittadini delle norme spiega «il cittadino Fvg è un cittadino attento, rispettoso. Le porto la rilevazione del dato di ieri: in provincia di  Trieste, ieri, sono state controllate 965 persone e sono state elevate le sanzioni, così come aggiornate dal decreto legislativo 19 per 49 di esse. Quindi si capisce che siamo in una misura inferiore al 5%. Faccio una notazione di merito, possiamo togliere a questi 49 qualcuno che probabilmente vive in maniera disallineata a quelli che sono i costumi e gli stili condivisi. Il triestino che viola le norme lo contiamo sulle dita di una mano, questo non vuol dire che dobbiamo allentare la presa, che dobbiamo far si che i controlli non si facciano, che non arrivi alla cittadinanza un forte richiamo alle imposizioni che purtroppo stanno condizionando la vita di tutti noi. Mi ci metto in prima persona: è dall’8 di marzo che non esco dalla Prefettura, in questi giorni sono uscito due volte per andare al supermercato a fare la spesa. Il messaggio rimane ancora molto forte perché questo ci aiuterà ad accorciare i tempi che ci separano dalla fase due, che è quella nella quale, evidentemente, dovremo convivere con la pandemia, ma con una certa serenità psicologica perché i dati statistici epidemiologici confermeranno che siamo entrati abbondantemente nella fase calante».

 

A proposito della conferenza stampa di ieri 1 Aprile del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, interrogato riguardo l’interpretazione allargata della circolare del Viminale, data un’interpretazione di chiusura essa conferma che «è vigente qui l’ordinanza del Presidente Regionale, che vietava qualunque tipo di attività ludica e motoria, qualunque. Quella indicazione che il Ministero ha dato ha fatto fiorire una letteratura che credo sia andata un po’ aldilà di quella interpretazione, che semplicemente permetteva di fare 4 passi sotto casa. Penso che qui vada rivista e applicata, alla luce dell’interpretazione più stringente che il Presidente ha voluto dare e che mi risulta dovrebbe essere rinnovata anche con l’ulteriore ordinanza che ci si accinge ad aggiornare».

 

I dati sulla provincia di Trieste comunicati dal Prefetto in diretta, riguardanti l’intero periodo che va dall’inizio delle misure adottate sino ad oggi rivelano che sono «13 mila 903 i controlli effettuati, 676 sono le sanzione applicate, da prima ai sensi dell’articolo 650 del CP, ma poi dopo con la depenalizzazione sono state riconvertire nell’alveo delle sanzioni amministrative. Ci sono 13 persone che sono state denunciate per falsa dichiarazione ai sensi dell’articolo 495-496 del Codice Penale. Ovviamente di queste si occuperà l’autorità giudiziaria. Completo il dato: 3206 sono gli esercizi commerciali controllati, di cui 11 sanzionati, per uno di essi è stata disposta la chiusura immediata dal Questore come previsto dal dl 19».

 

Sul tema emergenza e confini, Valenti definisce i rapporti come «leali e devo dire intensi, io non dimentico quella domenica nella quale la Slovenia ha stretto le maglie degli ingressi; ma superata quella fase iniziale nell’arco di una mezza giornata poi siamo riusciti, anche grazie alle forze di polizia - che non smetto di ringraziare - a normalizzare il transito. Da questo punto di vista le disposizioni dettate dal governo che permettono ai frontalieri e transfrontalieri di muoversi per lavoro ci aiutano molto e tengono in vita le aziende triestine che si avvalgono di manodopera che proviene da quei paesi».

 

Un nodo importante è quello dell’economia e delle aziende, l’idea di Valenti su come poter ripartire non si discosta dall’analisi del Presidente del Consiglio dei Ministri «dobbiamo stringere i denti tuti per altre due settimane» spiega il Prefetto Valenti «abbiamo avviato un doppio ragionamento, sia con gli imprenditori che con le organizzazioni sindacali, per monitorare che le aziende operino senza abusi. Quando usciremo certamente la curva che riguarda il territorio del Fvg non può essere avulsa rispetto a quella dell’intero Paese. Una valutazione potrà essere fatta alla fine credo della prossima settimana, per capire se questa scadenza del 13 possa essere rispettata, e che dal 14 si possa entrare in una fase di riavvio graduale delle attività. Sarà un periodo di graduale ripresa, di lenta apertura, bisogna tenere le maglie strette e a non illudersi che il nemico è sconfitto. Il nemico è subdolo e le misure di sicurezza devono essere rispettate. La componente dell’esercito è stata impiegata in minima parte in servizi connessi all’emergenza Covid, l’utilizzo che ne è stato fatto in parte preminente è sulla frontiera, per contenere il fenomeno migratorio che peraltro ha subito in queste ultime settimane un decremento, quindi abbiamo una minore presenza di ingressi da altri paesi e dalla cosiddetta rotta balcanica».

 

In conclusione, Valenti si dimostra grato alla cittadinanza del Friuli Venezia Giulia, che ha dimostrato civiltà e correttezza togliendo un grosso peso dalle spalle a chi si spende per il rispetto delle misure e della cura dei colpiti dal virus.