Confcommercio Trieste lancia il Progetto Cities per rigenerare la città: “Servono nuove alleanze”

Confcommercio Trieste lancia il Progetto Cities per rigenerare la città: “Servono nuove alleanze”

Nell’Assemblea annuale di Confcommercio Trieste, il presidente Antonio Paoletti ha presentato il Progetto CITIES – Città e Terziario: innovazione, economia e socialità, un percorso pensato per affrontare le sfide della rigenerazione urbana e della tutela del commercio di vicinato. L’iniziativa nasce in un contesto internazionale complesso, segnato da tensioni geopolitiche con effetti su investimenti e fiducia, ma con una certezza: il terziario resta il motore primario dell’economia urbana.

Secondo Paoletti, le attività commerciali di prossimità non sono solo presidi economici, ma punti di socialità, sicurezza e coesione. Da qui l’obiettivo di promuovere nuove politiche pubbliche e alleanze tra istituzioni, imprese e territorio.

I numeri che preoccupano: quasi 500 attività in meno dal 2012

I dati dell’Ufficio Studi della Confederazione mostrano un quadro significativo. Tra il 2012 e il 2024, nell’area tra Cavana e San Giusto sono state perse 72 attività commerciali, passate da 204 a 132. In altre zone urbane si registra un calo del 29% nello stesso periodo, con una riduzione da 1.683 a 1.193 realtà produttive.

Questi numeri evidenziano il rischio di desertificazione commerciale e la necessità di interventi concreti per preservare la vitalità delle zone più identitarie della città.

Concorrenza globale, periferie e porto: la complessità urbana di Trieste

Paoletti ha sottolineato alcune peculiarità del territorio triestino: un centro storico ricco di attività commerciali e culturali, quartieri segnati da fragilità sociali e invecchiamento demografico, la presenza strategica dell’area portuale e logistica e una crescente mobilità legata a studenti, pendolari e lavoratori transfrontalieri.

Secondo Confcommercio, la rigenerazione urbana deve essere pensata per trattenere talenti, attrarre investimenti e favorire nuova residenzialità, senza perdere l’identità storica della città.

Distretto del Commercio “Vivi Trieste”: una risposta strutturale

Tra le azioni già avviate, Paoletti ha ricordato la nascita del Distretto del Commercio “Vivi Trieste”, frutto del partenariato tra Comune, Confcommercio e altri soggetti locali. Il progetto ha previsto interventi mirati come:

potenziamento della banda larga
installazione di sistemi di videosorveglianza
nuove reti WiFi pubbliche
iniziative per una mobilità urbana più sostenibile

L’associazione ha inoltre promosso eventi nelle aree rionali e periferiche e messo a disposizione 450 stalli gratuiti con il “Park di Natale”, per agevolare lo shopping e ridurre l’impatto del traffico durante il periodo festivo.

Accessibilità, porto e transizione energetica: i nuovi fronti strategici

Il presidente ha evidenziato l’importanza di “Trieste più accessibile”, un progetto dedicato a migliorare l’ingresso in città, semplificando gli spostamenti verso il centro.

Confcommercio punta anche a sostenere le imprese nella transizione energetica e nella digitalizzazione, passi ritenuti indispensabili per aumentare competitività e sostenibilità.

Altro punto centrale riguarda la connessione tra mobilità urbana e porto, considerato un motore produttivo capace di incidere su logistica, trasporti e spedizioni.

Una visione per la Trieste del futuro

Paoletti ha concluso ricordando che una città attrattiva ha bisogno di presidi sanitari, servizi di prossimità e coesione sociale. Confcommercio ritiene fondamentale operare in un contesto sinergico tra soggetti pubblici e privati, favorendo confronto costante, progettualità condivisa e una visione orientata alle generazioni future.

Secondo il presidente, l’obiettivo è chiaro: costruire una Trieste inclusiva, innovativa e capace di accogliere investimenti senza perdere l’identità.