Caso Lilly Resinovich, legale del fratello Sergio: 'Nome assassino già nelle carte'
La verità e il nome dell'assassino sono già nelle carte: ora si vada fino in fondo" nelle indagini sul caso di Liliana Resinovich. Lo ha detto all'ANSA l'avvocato Nicodemo Gentile, che assiste il fratello di Liliana, Sergio Resinovich, commentando la decisione della Cassazione sul ricorso presentato dai legali di Sebastiano Visintin, gli avvocati Paolo e Alice Bevilacqua. "Ora l'attenzione deve spostarsi su elementi probatori chiave, come il cordino repertato e i video GoPro del 14 dicembre, su cui permangono dubbi per presunte alterazioni e tagli già segnalati agli inquirenti", ha aggiunto Gentile. La decisione della Corte di Cassazione, "che ha respinto il ricorso di Visintin, conferma in via definitiva quanto già stabilito dal gip Mangiante: la frattura alla vertebra T2 era visibile nella Tac dell'8 gennaio 2021 - ha precisato il legale - Un passaggio cruciale, che chiude la fase medico-legale delle indagini, confermando l'ipotesi dell'omicidio". Ancora una volta, l'avvocato che assiste Sergio Resinovich ribadisce che "serve una lettura completa degli atti: la verità, e anche il nome dell'assassino di Liliana, è già scritta nelle carte. Chi l'ha uccisa è una persona che non viene da lontano ma che, con ogni probabilità faceva parte del mondo delle sue relazioni", ha concluso. (ANSA). DO