Bimbo ucciso dalla mamma a Muggia, legale padre: annunciò l'avrebbe fatto

Bimbo ucciso dalla mamma a Muggia, legale padre: annunciò l'avrebbe fatto

Più volte negli anni il padre del piccolo attraverso l'avvocato ha espresso dubbi al Tribunale civile di Trieste sull'equilibrio psichico della donna. Oggi la sua legale, Gigliola Bridda, parla di "segnali forse sottovalutati" anche se la donna negli ultimi tempi non ha manifestato alcun problema: era puntuale agli appuntamenti e non mostrava disagio. Il papà, però, "ricordava il 2017 quando la signora aveva avuto una forte crisi ed era stata curata con un farmaco potente che poteva essere somministrato soltanto al Centro di salute mentale. Poi - prosegue la legale - lei si è sottratta a questa cura". Dopo otto anni di battaglie legali e reciproche accuse, "il padre passava per persona eccessivamente preoccupata" e lei non dava segnali di pericolo. "Però lei aveva promesso, anche nel 2018, che si sarebbe lanciata in mare con il figlio" qualora questi le fosse stato portato via. "Nel 2023 la signora vedeva il figlio da soli una volta alla settimana, poi dopo l'episodio delle mani al collo" e un altro di diverso tipo di violenza, "la giudice dispose che le visite avvenissero soltanto in forma protetta". Nell'aprile 2025 la psicologa Erika Jakovcic dopo vari confronti e incontri con tutte le parti in causa, suggerì che il piccolo vivesse con il padre ma aumentasse la frequentazione con la madre, da sola o in presenza di educatori e assistenti sociali. Così il 13 maggio scorso il tribunale aveva accordato alla mamma una visita settimanale da sola, il mercoledì pomeriggio. "Forse nell'ottica della genitorialità si è voluto dare fiducia a una madre", puntualizza l'avvocata Bridda. Che però conclude: "Avevamo chiesto una perizia psichiatrica ma non c'è mai stata". (ANSA). 0 DO ANSA