Autostrade Alto Adriatico, invariati il costo dei pedaggi per il 2026
Autostrade Alto Adriatico e' l'unica concessionaria in Italia, insieme a Strade dei Parchi, a non aumentare il pedaggio nel 2026. E' stata quindi accolta la richiesta della societa' che il 9 dicembre aveva inviato la lettera al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per ribadire l'intenzione di non richiedere alcun incremento tariffario dei pedaggi per il prossimo anno sulla propria rete di competenza. La decisione di non voler ottenere alcun aumento e di non vedere riconosciuta l'indennizzazione dell'inflazione, in controtendenza rispetto all'intero settore, e' in linea con l'aggiornamento del Piano economico finanziario e Piano finanziario regolatorio della societa' che prevede forti investimenti, pari a 1 miliardo 895 milioni di euro per opere da eseguire nel periodo concessorio, ossia fino al 2053, principalmente relativi agli interventi di completamento della terza corsia dell'autostrada A4. "Tale decisione assunta dalla societa' - ha sottolineato il presidente Marco Monaco - e' anche una scelta precisa di favorire le realta' economico locali e gli stessi lavoratori e famiglie non gravandoli di ulteriori spese". A tal proposito Autostrade Alto Adriatico ricorda che i pedaggi sulla rete di propria competenza sono invariati dal 2018, quando si verifico' l'ultimo incremento contenuto pari all'1,88 per cento.E' stato l'anno dei record per Autostrade Alto Adriatico, che gestisce, tra l'altro, la tratta Venezia-Trieste, una volta periferia del Paese, oggi asse baricentrico per il traffico da e per l'Europa. Un dato su tutti: la proiezione dei 54 milioni di transiti nel 2025 (2 milioni in piu' rispetto allo scorso anno, 4 milioni in piu' rispetto al 2023, 20 milioni in piu' rispetto al 2002). Il tasso di incidentalita' si e' piu' che dimezzato dal 2002 a oggi passando da 11,4 incidenti con danni alle persone per 100 milioni di veicoli al km agli attuali 4,9 (al di sotto della media nazionale pari a 6,2). Rispetto all'anno scorso, a fronte di un aumento dei transiti gli incidenti complessivi sono calati (dai 610 del 2024 a 524). Altro record positivo e' quello riferito alla sicurezza: un solo infortunio di lieve entita' sugli oltre 71 mila uomini/giorno (unita' di misura che moltiplica il personale ai giorni di lavoro totali durante l'anno), impiegati nelle diverse attivita' relative alla realizzazione della terza corsia.