Amianto, militare morto: Corte d'Appello di Trieste ordina risarcimento

Amianto, militare morto: Corte d'Appello di Trieste ordina risarcimento

La Corte d'Appello di Trieste, confermando la sentenza di primo grado del Tribunale di Trieste, ha condannato il ministero dell'Interno a riconoscere lo status di vittima del dovere del sergente Dario Zuban, deceduto per un mesotelioma peritoneale da esposizione all'amianto nella Marina Militare, e quello della Difesa alla costituzione dei benefici previdenziali in favore della vedova Gina Natalini Risi alla quale andra' una speciale elargizione di 285mila euro e assegni vitalizi di 2100 euro mensili. La notizia e' riportata oggi sulla pagina on line de Il Piccolo di Trieste. La storia del militare e' un esempio di impegno e determinazione che purtroppo l'ha condotto inconsapevolmente verso uno drammatico destino. La triste scoperta e' avvenuta nell'ottobre 2015 all'eta' di 60 anni quando riceve la diagnosi di mesotelioma peritoneale.
Dopo la diagnosi l'uomo e' venuto a conoscenza della sua elevata e non cautelata esposizione all'amianto, perdurata per tutto il periodo del servizio militare, e ha cosi' deciso di rivolgersi all'Osservatorio nazionale Amianto, e al suo presidente, l'avvocato Ezio Bonanni, coadiuvato dall'avvocato, Corrado Calacione, per ottenere il riconoscimento dello status di vittima del dovere e di tutti i benefici amianto riservati alle Forze Armate. Ad avviare il giudizio - precisa il quotidiano - e' stato inizialmente lo stesso Zuban, che pero' il 19 febbraio 2023, nelle more del processo poi proseguito dalla vedova, e' deceduto a causa di un aggravamento delle sue condizioni di salute. L'istruttoria dei due giudizi ha messo in evidenza che il militare e' stato esposto ad elevate concentrazioni di polveri e fibre di amianto sia nelle basi di arsenali della Marina Militare, sia a bordo della nave Centauro, dove e' stato impiegato come motorista per due anni, dal dicembre del 1976 all'aprile del 1978. "Si tratta di una sentenza significativa perche' sottolinea che l'amianto e' stato usato senza restrizioni e in elevate concentrazioni nelle basi arsenalizie e nelle unita' navali, e che c'e' stata esposizione indiscriminata e senza restrizioni dei nostri militari, in particolar modo - precisa Bonanni - dei motoristi navali della Marina Militare, come Zuban. Purtroppo - conclude - sono centinaia i casi di decessi dei militari delle nostre Forze Armate per mesotelioma e altre patologie asbesto correlate". (AGI)Ts1/Adv