SGT, la pallacanestro femminile al capolinea: rinuncia alla Serie B
L'obbligo di un anno di sosta, per poi ripartire con altre risorse e nuovi progetti. La pallacanestro femminile della Ginnastica Triestina approda a un bivio e matura una decisione irrevocabile: quella di non iscrivere la squadra al prossimo campionato di serie B. Scarse sponsorizzazioni e ulteriori priorità economiche costringono la società presieduta da Massimo Varrecchia a ritirarsi dalla scena della serie cadetta del basket femminile, un emblema per altro storico della società che ha compiuto 160 anni di vita.
L'andamento dello scorso campionato cadetto, sotto la guida del tecnico Jogan, aveva per altro fornito buone indicazioni, una dote che necessitava tuttavia di ritocchi e soprattutto introiti, temi difficili da realizzare alla luce delle trasferte, le spese generali e il monte, sia pur minimo, dei rimborsi: “Per diversi anni sono riuscito a provvedere alle necessità della prima squadra della pallacanestro femminile – ha sottolineato il presidente della Sgt, Massimo Varrecchia – Ora emergono altri impegni, come opere strutturali della sede che non possono essere posticipate. L'autofinanziamento è sempre più difficile – ha aggiunto – anche perché non disponiamo molte iscrizioni di bambini e ragazzi nella sezione basket e questo ci ha indotto, a malincuore sia chiaro, a dover rinunciare all'iscrizione alla serie B per la prossima stagione. I costi non ce lo permettono”.
Non è un fallimento e non rappresenta una resa. La Ginnastica Triestina del basket intende infatti affidarsi ad un classico “anno sabbatico” e disegnare nel frattempo i presupposti per la rinascita: “Riteniamolo un anno di sospensione – specifica ancora Varrecchia – ci serve il tempo per una nuova organizzazione della sezione e individuare spazi e risorse utili per una ripartenza. L'idea – ha concluso il presidente della Sgt – è trovare sponsor all'altezza, tornare alla ribalta della serie B e affrontare un nuovo progetto su base triennale”. Il cantiere biancoceleste del canestro quindi resta in qualche modo aperto.