Torna il Jazz Festival Piran/Portorož, ricchissimo programma di eventi e concerti

Il programma del Jazz Festival Piran/Portorož preannuncia uno dei festival estivi più variegati d'Europa. I nomi più importanti della scena mondiale del jazz, del blues, del rock e del tango si esibiranno presso l'Auditorio di Portorose alle ore 20.00. Mentre alle 23.00 sarà la volta della danza che con i suoi ritmi latini, la salsa e il funk farà da regina sul palco del Teatro Tartini di Pirano alle 23.00.

Biglietti: a partire da 35 euro, sono disponibili abbonamenti.

 

COMUNE DI PIRANO

L'ANNO DI TARTINI (Giuseppe Tartini 1692-1770)

50° ANNIVERSARIO DELL'AUDITORIO DI PORTOROSE

JAZZ FESTIVAL PIRAN/PORTOROŽ

29.6. - 2.7.2022

 

MERCOLEDÌ - 29 GIUGNO ALLE 20.00

ALL'AUDITORIO:

MPB/MUSICA POPULAR BRASILEIRA/BOSSA NOVA/

BOSSA DE NOVO (SLO)

 

PRIMOŽ VITEZ voce 

ALJOŠA KOSOR chitarra acustica

MITJA VRHOVNIK SMREKAR percussioni, chitarra elettrica 

MARKO GREGORIČ percussioni, voce

SERGEJ RANĐELOVIĆ-RANDŽO percussioni, voce

 

Special guest:

TOMAŽ GAJŠT tromba, flicorno

 

La band Bossa de Novo torna sul litorale sloveno in occasione del suo 20° anniversario. L'unica band slovena che si rifà profondamente alle sonorità brasiliane e che ha di recente pubblicato il suo quinto album, intitolato Twist. L'album presenta arrangiamenti originali di brani di alcuni dei più famosi compositori brasiliani (Tom Jobim, Ary Barroso, Vinícius de Moraes, Paulinho da Viola), cover di canzoni legate alla nostra tradizione e alcune composizioni originali, tra cui la canzone da cui trae il titolo l'album stesso, Twist (musiche di Mitja Vrhovnik Smrekar, testo di Milan Kleč). Dopo un recente importante concerto con il mandolinista brasiliano Hamilton de Holanda, Bossa de Novo si presenta a Portorose per la prima volta.

 

Presto saranno nove anni dalla formazione della mia band preferita. Ma come mai nell'emisfero settentrionale, dove a Natale è inverno, ci si interessa della musica composta dall’altro capo del mondo, dove a Capodanno ci si tuffa in costume da bagno tra le lunghe e calde onde dell'Atlantico meridionale, sorseggiando una caipirinha o un’acqua di cocco ghiacciata? Non saprei esattamente. Ma la band si chiama Bossa de Novo.

 

La bossanova (lo scrivo insieme perché si pronuncia così e perché è un nome composto da due parole) è giunta a Rio de Janeiro alla fine degli anni Cinquanta, quando il compositore Antonio Carlos Jobim e il poeta Vinícius de Moraes incontrarono un chitarrista di nome João Gilberto. Se c'è qualcuno che è “colpevole” del fatto che la bossanova sia oggi conosciuta in tutto il mondo, questi è indubbiamente João Gilberto, sia lodato il suo nome; egli fece sì che in pochi anni la bossanova smise di essere un genere esclusivamente brasiliano, un fenomeno locale per diventare una musica mondiale, una delle musiche universali del mondo. João quest'anno ha compiuto ottant'anni, dopo averne compiuti ventisette nel 1958, quando incise un disco in vinile a 45 giri intitolato Chega de saudade (Tom Jobim/Vinícius de Moraes), con la sua canzone Bim bom (João Gilberto) sul lato B. Si tratta della prima registrazione di bossanova come la conosciamo oggi. Dopo il primo disco oggi possiamo dire che tutto andò di bene in meglio: Desafinado, Samba de uma nota só, Garota de panema, Meditação, Brigas nunca mais, Corcovado, canzoni che João Gilberto cantò con la sua prima moglie, Astrud, al famoso concerto presso la Carnegie Hall, dove era stato invitato dal sassofonista Stan Getz. In Francia ebbe un'ottima diffusione e trovò ben presto molti seguaci: il suo schema ritmico e la sua arte armonica furono ripresi da musicisti quali Henri Salvador, Georges Moustaki e Claude Nougaro.

 

Bossa de Novo nasce come band con due chitarre (Igor Leonardi e Aljoša Kosor), una fisarmonica (Drago Ivanuša) e una voce. Per la prima volta suonammo nel giugno del 2003 davanti al Sax Pub di Lubiana. Piovve incessantemente per tutte le due ore del nostro concerto. Poi in alcune occasioni Nino de Gleria si unì a noi al contrabbasso, in seguito Leonardi e Nino lasciarono il gruppo per cedere il posto a Marko Gregorič (contrabbasso), Blaž Celarec (percussioni) e Sergej Randjelović Runjoe (batteria). Con questa formazione abbiamo fatto un bel po' di concerti con un’infinità di musicisti ospiti. Ad oggi abbiamo suonato in varie occasioni con i sassofonisti Jure Pukl, Cene Resnik, Boštjan Gombač, Primož Fleischman e Igor Lumpert, la violinista Jelena Ždrale, il chitarrista Jani Moder, i trombettisti Tibor Kerekes e David Jarh, il batterista Ratko Divjak, il vibrafonista Howard Curtis, le cantanti Mateja Starič, Jackie Marshall, Nika Perunović, Nagisa Moritoki, Janja Majzelj, Eva Hren, Ana Vipotnik, Marta Kosturska e Mateja Koležnik. In ultimo, dopo uno dei concerti di giugno al Sax, non ricordo l'anno, Mitja Vrhovnik Smrekar, compositore e inventore, si unì alla formazione in pianta stabile, diventando l'unico membro della band alle percussioni e portando con sé quell’equilibrio ritmico perfetto quasi come il silenzio.

                                                                                                                              

 

 

PRIMOŽ VITEZ

traduttore, linguista, musicista, vincitore del Premio Sovret, drammaturgo, docente di musica

 

 

MERCOLEDÌ - 29 GIUGNO ALLE 22.00

ALL'AUDITORIO:

JAZZ AFRO-CUBANO

IVAN 'MELÓN' LEWIS (CUBA)

VINCITORE DEL GRAMMY 2021 PER IL MIGLIOR ALBUM DI LATIN JAZZ "VOYAGER"

 

IVAN "MELÓN" LEWIS  pianoforte
REINER ELIZARDE  basso
LUKMIL PÉREZ batteria
ROMÁN FILIÚ  sassofono

 

Iván "Melón" Lewis, nato a Pinar del Rio nel 1974, è un pianista, compositore e produttore cubano che vive in Spagna dal 1998.

Ebbe una formazione musicale classica e completò gli studi presso il prestigioso Conservatorio dell'Avana. All'età di 20 anni intraprese la carriera di musicista professionista, girando l'America Latina, l'Europa, gli Stati Uniti e il Canada come membro della band di supporto del famoso cantante di salsa cubana Issac Delgado.

Dal 2003 Iván è a capo del suo quintetto jazz, con cui ha partecipato ai più prestigiosi festival jazz del mondo, come il Montreux Jazz Festival, Jazz in Marciac, Montreal Jazz Festival, Jazz en Tête, Nice Jazz Festival, Festival de Jazz de Vitoria, Festival de Jazz de Barcelona, Jazzuv Xalapa Festival de Jazz (Messico), condividendo il palco con i migliori musicisti jazz del mondo quali Mulgrew Miller, Bebo Valdés, John Hicks, Giovanni Hidalgo, Jerry González, Joe Lovano, Paquito D'Rivera, Wynton Marsalis e tanti altri.

"Melón" è un musicista estremamente eterogeneo che riuscì a costruirsi una carriera parallela, suonando e registrando con alcuni dei più famosi musicisti spagnoli, portoghesi e cubani del calibro di Issac Delgado, Soledad Giménez, Joan Manuel Serrat, Joaquín Sabina, Victoria Abril, Ainhoa Arteta, Javier Limón, Mariza e soprattutto Buika, con cui collabora da oltre cinque anni.

Negli ultimi dieci anni, Lewis si è esibito su alcuni dei palcoscenici più famosi del mondo, tra cui la Disney Concert Hall di Los Angeles, la Town Hall, il Lincoln Center e il Blue Note Jazz Club di New York, il Kennedy Center di Washington e la Fábrica de Arte Cubano dell'Avana, Yoshi's Jazz Club di San Francisco, l'Olympia di Parigi, il Teatro Jorge Eliecer Gaitán di Bogotà, il Palau de la Música di Barcellona, il Teatro Lope de Vega di Madrid, El Lunario all'Auditorio Nacional de Ciudad México in Messico e la Queen Elizabeth Hall di Londra.

Iván (con Buiko) ha inoltre recitato nel film di Pedro Almodóvar del 2010 La pelle che abito.


GIOVEDÌ - 30 GIUGNO ALLE 20.00

ALL'AUDITORIO:

AVANT-BLUES AND BEYOND PROJECT

ELLIOT SHARP TRIO

(CLEVELAND, NEW YORK)

 

ELLIOT SHARP chitarra elettrica 

BRAD JONES   basso/basso el.

ANDREA CENTAZZO   batteria

 

Sharp è un polistrumentista e compositore statunitense.

Elliott Sharp è stato per più di trent'anni protagonista della scena musicale sperimentale e d'avanguardia di New York. La sua discografia comprende oltre ottantacinque album che spaziano dalla musica orchestrale al blues, al jazz, al noise, alla no wave, al rock e alla techno. Porta avanti diversi progetti quali Carbon, Orchestra Carbon, Tectonics e Terraplane ed è un pioniere della fusione della geometria frattale, della teoria del caos e delle metafore genetiche, con la composizione musicale e l'interazione scenica.

Le sue collaborazioni includono lavori con artisti quali Radio-Sinfonie Frankfurt, la cantante pop Debbie Harry, l'Ensemble Modern, il cantante qawwali Nusrat Fateh Ali Khan, il Kronos String Quartet, l'Ensemble Resonanz, la violoncellista sperimentale Frances Marie Uitti, le leggende del blues Hubert Sumlin e Pops Staples e il virtuoso del liuto cinese (pipa) Min-Xiao Feng; i grandi del jazz Jack deJohnette, Oliver Lake e Sonny Sharrock; gli artisti multimediali Christian Marclay e Pierre Huyghe; e Bachir Attar, leader dei Master Musicians Of Jajouka.

Sharp vinse una borsa di studio Guggenheim nel 2014 e una borsa di studio del Parson's Center for Transformative Media nello stesso anno. Nel 2015 fu insignito del Berlin Composition Prize dell'American Academy di Berlino. Compose musiche per diversi lungometraggi e documentari, firmò il sound design per Sundance Channel, MTV e Bravo e realizzò numerose installazioni musicali in gallerie e musei. Un artista tanto vario che la sua vita è diventata il soggetto di un documentario: Doing The Don't di Bert Shapiro.

 

BRAD JONES  

(Collaborazioni: JAZZ PASSENGERS, MUHAL RICHARD ABRAMS, ELVIN JONES, CARLOS GARNETT, ORNETTE COLEMAN, MISHA MANGELBERG, HANN BENNINK, CURTIS FOWLKES, DAVID GILMORE, BILL WARE, NAT SMITH, RAY ANDERSON, MARTY EHRLICH, DON BYRON, ELVIS COSTELLO, DAVE DOUGLAS, MARC RIBOT, DAVE LIEBMAN, ROSWELL RUDD, JAMIE SAFT, JOHN ZORN...)

  

ANDREA CENTAZZO

(Collaborazioni: JOHN ZORN, STEVE LACY, DON CHERRY, ALVIN CURRAN, EVAN PARKER, FREDFRITH, TOSHINORI KONDO, MARILYN CRISPELL,

EUGENE CHADBOURNE, ALEX CLINE, ROVA SAXOPHONE QUARTET,

DEREK BAILEY...)

 

GIOVEDÌ - 30 GIUGNO ALLE 22.00

ALL'AUDITORIO:

BLUES/ROCK/JAZZ

MATT SCHOFIELD

(MANCHESTER, LONDRA, FLORIDA)

 

MATT SCHOFIELD chitarra, voce

JONNY HENDERSON organo, Hammond B3

EVAN JENKINS batteria

 

Matt Schofield continua a spingere oltre e a modellare i confini della tradizione blues britannica. È un virtuoso della chitarra, cantante, cantautore, produttore e bandleader. A dieci anni dall'inizio della sua carriera solista, risulta ben chiaro e indubbio che Schofield è uno dei chitarristi più influenti e particolari della sua generazione. Oltre a un pubblico sempre maggiore di fan in tutto il mondo, iniziò ben presto a ottenere riconoscimenti anche dall'industria musicale e dalla critica aggiudicandosi il British Blues Guitarist of the Year per tre anni di fila, il British Blues Album of the Year (per Heads, Tails & Aces del 2010); è stato inoltre il primo chitarrista a essere inserito nella "British Blues Awards Hall of Fame". Venne premiato dalla rivista Mojo con il Blues Album of the Year (Anything But Time - 2011) e venne inserito dalla rivista Guitar and Bass nella lista dei 10 migliori chitarristi blues britannici di tutti i tempi, dove figura - tra gli altri -assieme a Eric Clapton e Peter Green. Il modo di suonare e le sonorità di Schofield, assolutamente inimitabili, hanno ispirato molti chitarristi, mentre l'azienda Two Rock ha prodotto una serie di amplificatori che portano il suo nome. Matt realizzò un DVD didattico per Hal Leonard (Blues Guitar Artistry), diventando uno dei pochi musicisti blues britannici a unirsi alla schiera di Buddy Guy ed Eric Johnson. Ma sono ancora le esibizioni dal vivo di Schofield ad avere la meglio. Il modo in cui riesce a stabilire un legame profondo con il pubblico in un solo istante è davvero impareggiabile, che si esibisca sui grandi palcoscenici di festival prestigiosi quali Montreal o North Sea Jazz, o che suoni nei club leggendari e affollati come l'Iridium di New York e il 100 Club di Londra. La sua autenticità, la sua abilità di chitarrista, la sua voce evocativa e la sua incredibile capacità di improvvisazione sono catturate in composizioni innovative e originali, immortalate nell'album dal vivo Ten From The Road.

Lo stile chitarristico di Shofield viene spesso associato a quello di Robben Ford per lo stile melodico e fluido e per le contaminazioni jazz.

È stato influenzato da B.B. King, Freddie King, Albert King, Muddy Waters, Steve Winwood, Eric Clapton, Albert Collins, Jimi Hendrix, Billy Gibbons, Stevie Ray Vaughan, Jimmie Vaughan, ecc.

 

VENERDÌ - 1 LUGLIO ALLE 20.00

ALL'AUDITORIO:

JAZZ/R&B/AFRICA/GOSPEL/HIP HOP

KENNY GARRETT (DETROIT)

& SOUNDS FROM THE ANCESTORS

 

KENNY GARRETT sassofono alto, tenore

VERNELL BROWN JR. piano

CORCORAN HOLT basso

RONALD BRUNER batteria

RUDY BIRD percussioni

 

Dopo i concerti a Portorose dello scorso maggio dei due giganti Mike Stern e Bill Evans, provenienti dall’ambiente delle iconiche band elettriche di Miles Davis, l'offerta musicale del litorale propone un altro gigante: il sassofonista Kenny Garrett, che ha arricchito la musica di Miles Davis fino alla fine della sua carriera. Kenny è stato in Slovenia per la prima volta come membro del gruppo musicale di Miles in occasione del suo famoso e unico concerto in Slovenia, tenutosi al Cankarjev dom il 30 marzo 1991, pochi mesi prima della sua morte. Nel 2000 Kenny si esibì allo Studio 1 (TVS Izza Stage) con la formazione all-star di Victor Bailey (Jim Beard, Dave Fiuczynski, Dennis Chambers), uno dei più grandi bassisti jazz. 

 

Il suo ultimo album Sounds from the Ancestors (2021) è una produzione estremamente complessa e articolata. La sua musica non rimane rinchiusa negli stretti confini del jazz, il che non deve affatto sorprenderci dal momento che il sassofonista contralto e compositore ammette apertamente di essersi ispirato ad Aretha Franklin e Marvin Gaye. Proprio come Miles Davis aveva sovvertito i suoi modelli di riferimento - James Brown, Jimi Hendrix e Sly Stone - con l'innovativo album On the Corner, creando un universo musicale unico, poliritmico, pieno di groove e improvvisazione, anche Garrett ha realizzato Sounds of Ancestors, un album che si è affermato per la sua chiarezza intellettuale, il genio sonoro e il peso emotivo. "Inizialmente tentai di fare la musica che ricollegavo alla mia infanzia - musica che solleva lo spirito, di artisti quali John Coltrane (A Love Supreme), Aretha Franklin (Amazing Grace), Marvin Gaye (What's Going On) e che includeva la parte spirituale della chiesa", spiega Garrett. "Ma quando iniziai a pensarci, ben presto compresi che in realtà si trattava dello spirito dei miei antenati". E in effetti Sounds from the Ancestors riflette la ricca storia jazz, r&b e gospel della città natale di Garrett, Detroit. Ma soprattutto, porta con sé il suono di una moderna vivacità cosmopolita, evidente nell'influenza della musica proveniente dalla Francia, dalla Nigeria, da Cuba e Guadalupa.

Con una carriera vivace che annovera importanti collaborazioni con nomi famosi quali Miles Davis, Art Blakey e The Jazz Messengers, Donald Byrd, Freddie Hubbard, Woody Shaw e l'Orchestra di Duke Ellington, e un’attesa carriera solista iniziata più di trent'anni fa, Garrett è a ragione riconosciuto come uno dei maestri di maggior successo e influenza del jazz moderno ancora in vita. E sebbene il suo eccellente album Sounds from Ancestors gli sia valso un Grammy, non mostra alcun segno di voler appendere le scarpe al chiodo.

 

 

VENERDÌ - 1 LUGLIO ALLE 23.00

TEATRO TARTINI/PIRANO:

FIESTA LATINA VIOLINA

LATIN JAZZ/SALSA/CUBA/VENITE A BALLARE!!

ALFREDO DE LA FÉ

(CUBA, NEW YORK, SAN FRANCISCO, COLUMBIA)

 

 

Cosa direbbe Giuseppe Tartini del suono del violino elettrico e delle improvvisazioni di Alfredo?

 

Alfredo è nato a L'Avana, Cuba, in una famiglia di musicisti. Il suo talento musicale venne scoperto molto presto e all'età di sette anni si iscrisse al Conservatorio Amadeo Roldan dell'Avana. Continuò gli studi di violino in Polonia mentre all'età di 11 anni si trasferì a New York, dove suonò le opere di Mendelssohn e Tchaikovsky alla Carnegie Hall. Il suo modo unico di suonare il violino gli è valso una borsa di studio presso la rinomata Julliard School of Music di New York, dove si esibì dapprima con la Metropolitan Opera Orchestra per poi dedicarsi alla salsa con la Jose Fajardo Orchestra.

Seguono collaborazioni con importanti stelle della salsa del calibro di Celia Cruz, Cheo Feliciano, Hector Lavoe e Ismael Miranda. Eddie Palmieri, incontrato nel 1972, lo aiutò a diventare il solista più gettonato in molti ensemble di salsa. Trasferitosi a San Francisco nel 1976, si è esibito a lungo con Carlos Santana prima di unirsi alla band Tipica 73 a New York. Nel 1979 pubblicò il suo primo album, Alfredo, che ricevette tre nomination ai Grammy. Suonò inoltre con Dizzy Gillespie, Chick Corea, Larry Coryell... e fu produttore di 40 album di musicisti quali Roberto Torres, Papaito e Charanga 76'. Nel 1980 diventò direttore musicale della famosa Latin Jazz Orchestra di Tito Puente, con cui ebbe modo di girare il mondo. Nel 1982 formò il suo gruppo e i suoi album finirono immediatamente in cima a tutte le classifiche. Dopo essersi trasferito in Colombia nel 1983, registrò l'album di successo Made in Colombia. Altri album dello stesso periodo sono Salsa in Los Violines de Alfredo de la Fe (1990), con le più note canzoni tradizionali cubane, Salsa y Charanga (1991) e Con toda la salsa (1993). Nella seconda metà degli anni Novanta, le sue esibizioni nei principali festival europei lo consacrarono come uno dei musicisti di salsa e latin jazz di maggior successo.

Alfredo fece la sua prima apparizione in Slovenia con la sua orchestra nella gremita sala Gallus del Cankarjev dom di Lubiana nel dicembre 1994. Alfredo partecipò con il suo violino al famoso progetto Pavarotti and Friends, nonché al famoso galà del Ballo della Rosa con la regina della salsa, Celia Cruz (The Rose Ball/Monte-Carlo 2000).

 

 

 

SABATO - 2 LUGLIO ALLE 20.00

ALL'AUDITORIO:

SERATA DI GALA CON IL PIÙ GRANDE VIRTUOSO DELLA FISARMONICA E DEL BANDONEON

RICHARD GALLIANO

NEW YORK TANGO TRIO

OPERE DI ASTOR PIAZZOLLA E RICHARD GALLIANO

 

RICHARD GALLIANO fisarmonica 

ADRIEN MOIGNARD chitarra

PHILIPPE AERTS basso

 

All'età di quattro anni Richard Galliano iniziò a studiare pianoforte e fisarmonica con il padre, Lucien Galliano, già fisarmonicista e insegnante. Avendo un grande talento e impegnandosi molto negli studi, fu presto ammesso al Conservatorio di Nizza, allora diretto dall'organista Pierre Cochereau, seguendo lezioni di armonia, contrappunto e trombone.

Nel 1969 vinse il primo premio con il trombone. Nel 1975 incontrò e fece amicizia con Claude Nougar a Parigi, di cui sarebbe diventato fisarmonicista e direttore d'orchestra fino al 1983. Autore e compositore si trovarono e andarono subito d'accordo. Nell’ambito della loro proficua collaborazione furono scritte molte canzoni che entrarono nel patrimonio della chanson francese, come Allée des brouillards, Des voiliers, Vie Violence. Un'altra svolta nella sua vita avvenne nel 1980 quando incontrò il compositore argentino e suonatore di bandoneon Astor Piazzolla. Quest'ultimo lo incoraggiò a creare una Nuova Musette francese, così come lui aveva dato vita al Nuovo Tango argentino.

Nella sua lunga e prolifica carriera Richard Galliano incise oltre 50 album.

Collaborò con illustri artisti e musicisti quali Chet Baker, Eddy Louiss, Ron Carter, Wynton Marsalis, Charlie Haden, Gary Burton, Michel Portal, Toots Thielemans e Kurt Elling nel campo del jazz; e Serge Reggiani, Claude Nougaro, Barbara, Juliette Greco, Dick Annegarn, Georges Moustaki, Allain Leprest, Charles Aznavour e Serge Gainsbourg nel campo della chanson francese.

Collaborò inoltre con Nigel Kennedy nell’ambito del suo repertorio classico e con numerose orchestre. Girò il mondo, esibendosi sui palcoscenici dei teatri più prestigiosi come il Lincoln Center di New York, la Victoria Hall di Ginevra, l'Accademia Santa Cécilia di Roma, il Théâtre des Champs-Élysées di Parigi, il Théâtre Marinsky di San Pietroburgo e la New Philharmonic di Amburgo e Parigi.

Richard Galliano fu insignito del premio "Victoire de la Musique Jazz" nel 1997 per il suo album New York Tango.

Nel 1998 vinse nuovamente il premio per l'album Blow Up, registrato con Michel Portal.

Nel 2009 fu insignito della decorazione francese di Ufficiale dell'Ordine delle Arti e delle Lettere.

Nel 2010 ricevette il SACEM Teaching Award per il suo testo di fisarmonica Complete Accordion Method, scritto con il padre Lucien Galliano per Lemoine Publishing.

Nel 2010 registrò un album di musiche di Bach per Deutsche Grammophon. L'album vendette 70 000 copie e stabilì un record di vendite per la musica classica.

Nel 2011 ricevette il cavalierato francese di Commendatore dell'Ordine delle Arti e delle Lettere.

Nel 2014 ricevette la "Victoire de la Musique Classique" e il premio come miglior compositore dell'anno.

Registrò sempre più musica classica e nel 2016 incise un nuovo album dedicato alle opere di Wolfgang Amadeus Mozart.

Nel 2016 con il suo quartetto pubblicò l'album New Jazz Musette per la casa editrice italiana Ponderosa music&art, a trent'anni dall'uscita di Spleen del 1985, con cui aveva per la prima volta introdotto il concetto musicale di New Jazz Musette.

Nel 2016 fu insignito dell'"Ordre national du Mérite", un'alta decorazione al merito dal Presidente francese François Hollande.

Nel 2017 fu la volta dell'album Aria, registrato nella Chiesa della Riforma di Berna in duo con l'organista Thierry Escaich in collaborazione con Éditions JADE, che evidenziò un'inattesa armonia tra organo e fisarmonica, resa ancora più affascinante dall'eccezionale acustica della chiesa e dalla qualità dell'organo.

Poche settimane prima della sua morte Michel Legrand affidò a Richard Galliano la direzione artistica dei due concerti Tribute to Michel Legrand previsti per l'aprile del 2018 al Grand Rex di Parigi, insieme a Michel Portal, Ibrahim Maalouf e Natalie Dessay. Richard Galliano tenne una performance solista al Tokyo International Forum il 4 maggio 2018.

L'album Tokyo Concert uscì nella primavera del 2019 su Jade-Universal. Questo album riflette la sua maturità artistica e venne accolto con entusiasmo dalla stampa internazionale, secondo la quale Galliano figura all'apice della sua produzione musicale attirando un pubblico sempre più vasto.

Tenne oltre 60 recital di fisarmonica, in particolare al Festival de Saint-Germaindes-des-Près, al Montreal Jazz Festival, al Festival La Roque d'Anthéron, ecc.

Richard Galliano rese omaggio all'amico Michel Legrand con l'album Tribute to Michel Legrand, registrato con il Prague String Quintet presso la Filarmonica Ceca di Praga nel giugno 2019 (Jade-Sony).

Il passo successivo fu l'oratorio Les Chemins Noirs, tratto dal romanzo di René Frégni. Venne presentato per la prima volta il 30 gennaio 2020 a La Scène Musicale de Boulogne Billancourt.

Nel 2020, Richard Galliano celebrò il 50° anniversario della sua carriera in oltre 15 Paesi. La celebrazione finale si svolse il 12 dicembre alla Salle Gaveau di Parigi, in occasione del suo 70° compleanno e 50° anniversario.

Il New York Tango Trio è un progetto nuovo con cui Richard Galliano si esibirà da noi per la prima volta.

 

SOBATO - 2 LUGLIO ALLE 23.00

JAZZ/BRASS FUNK/FUNKY BLUES/ VENITE A BALLARE!

 

BONEY FIELDS /CHICAGO/

 

BONEY FIELDS tromba, voce

NADEGE DUMAS sassofono

PIERRE CHABRELE trombone

ALEX SOUBRY chitarra

ICHEME ZOUGGART basso el.

PITY CABRERA tastiere

SACHA LOUNIS batteria

 

"Non c'è niente di meglio del piacere di stare davanti a una folla, circondati dalla propria band, facendo musica insieme".

                                                                                                     Boney Fields

 

"Musica vera, fatta da musicisti veri", come diceva Prince. Come Prince, il trombettista e cantante Boney Fields fa parte di quella generazione di musicisti afroamericani nati per mangiarsi il palcoscenico.

Non è quindi un caso che Lucky Peterson, Luther Allison, James Cotton, Buddy Guy, Liz Mc Comb, George Clinton, Maceo Parker, Fred Wesley e Bootsy Collins abbiano condiviso il palco con lui.

Boney Fields ha costantemente combinato funk e blues, con radici afroamericane, con un'abilità acquisita durante una carriera trascorsa sui palchi di tutto il mondo.

In quanto cresciuto in una grande famiglia di Chicago all’inizio della sua carriera era consapevole dei pericoli della vita. Ma man mano mentre cresceva con le canzoni del ghetto e la musica gospel tanto amata dai suoi genitori, riuscì a trovare uno stile di canto tutto suo cui aggiunse il suono della tromba. Il doppio talento di trombettista e cantante lo rese molto richiesto, tanto che passò da un concerto all'altro come sideman di artisti famosi. Li accompagnava nelle registrazioni in studio o sul palcoscenico, e nel tempo "libero" scriveva anche musica - ha firmato arrangiamenti articolati per ottoni, ad esempio per i Tower of Power e gli Earth Wind and Fire.

Lontano dal glamour hollywoodiano, Boney Fields imparò il mestiere e affinò il proprio talento. I tour sono lunghi e le strade non sono sempre lastricate d'oro. Non importa quanto poco abbia dormito o quanti chilometri abbia percorso, egli viveva per il palcoscenico.

E proprio sul palco ha creato infine il suo stile unico, una miscela retro-futuristica di blues e funk di ottoni, il cui risultato è un'estetica genuina, una formula magica per un groove tutto originale. Ovunque vadano Boney Fields e la sua band infiammano e ispirano con la loro energia.

L'instancabile showman fa sì che la sua musica viaggi con lui in ogni angolo del pianeta, quando viene invitato a prestigiosi festival come il Jazz à Vienne, Jazz in Marciac, Madajazzcar, Tabarka Jazz Festival, ecc. È durante queste esibizioni che ha saputo perfezionare il vivace repertorio del suo sesto album Changing for the Future,

registrato con l'aiuto di musicisti di fama internazionale.

Chi vuole vederlo e sentire una nuova selezione di canzoni "autentiche", "fatte da musicisti veri ", come aveva detto Prince, dovrà venire ad ascoltarlo a Pirano, dove si esibirà per la prima volta in Slovenia.