Le foto del giornalista triestino Fausto Biloslavo a New York, l'umanità e il suo lato oscuro

 Praticamente non c'è guerra sul pianeta dove Fausto Biloslavo non sia stato e non abbia descritto con articoli, foto e video: dal Libano nel 1982 alla Cecenia, dall'Afghanistan all'Iraq, dalla ex Jugoslavia all'Ucraina, ai numerosi e terribili conflitti africani. I suoi primi 40 anni di corrispondente di guerra li celebra a New York con una mostra di 36 selezionate foto scattate in quei contesti e che si inaugura oggi all'Istituto italiano di cultura, 'Bearing witness'. Secondo qualcuno si tratta della prima mostra allestita nella metropoli americana dedicato a un fotografo di guerra italiano. Biloslavo parla della guerra come del "lato oscuro dell'umanità e che, purtroppo, fa parte di noi". Anche per questo "è così importante testimoniare quello che accade". E sottolinea, con parole e scatti, che sempre in guerra a pagare il prezzo più alto sono le popolazioni civili, e fra queste, ovviamente donne e bambini. Nell'allestimento ci sono anche fotografie di Almerigo Grilz, di cui il 19 maggio ricorreva l'anniversario della scomparsa, avvenuta in Mozambico durante la guerra nel 1987. Grilz, militante di destra, era amico e collega di Biloslavo, entrambi triestini come il giornalista Gian Micalessin. I tre avevano costituito l'agenzia di free lance Albatross press agency che negli anni ottanta "coprì" le guerre dimenticate. (ANSA). DO