Il report statistico 2019 del sistema d'accoglienza di Trieste (FOTO)

Presentato nella giornata di oggi, venerdì 26 giugno, il report sull’immigrazione che riguarda l’anno 2019 e i primi mesi del 2020. Il Report statistico rivela che i numeri sono «forti», come li definisce Gianfranco Schiavone, presidente Ics - Consorzio Italiano di Solidarietà, «ma non dissimili o più importanti rispetto a quelli dell’anno scorso». Nei primi cinque mesi del 2020 il flusso delle presenze ha subito una diminuzione complessiva, con una presenza stabile di nuclei familiari, con un 48% di minori per nucleo.

 

Sono oltre 200 i minori che appartengono a famiglie che desiderano rimanere nel territorio, «una ricchezza» spiega Schiavone, in una città come Trieste si inserisce una popolazione giovanissima, quasi tutta sotto i 35 anni. 

 

Durante lo stato d’emergenza Covid sono state 145 le telefonate effettuate dalle strutture per richiedere pareri riguardo il virus o visite mediche; i tamponi effettuati sono stati 18 in totale, per un risultato  di zero casi positivi. A partire dal 18 marzo 2020, gli stranieri in ingresso nel territorio che hanno manifestato la volontà di chiedere asilo, sono stati sottoposti ad un periodo di pre-accoglienza, che consiste in un isolamento fiduciario di 14 giorni. Questa misura, il distanziamento sociale, unito al forte flusso primaverile, ha reso necessario trasformare la struttura d’accoglienza di casa Malala in struttura dedicata all’isolamento fiduciario: sono stati creati così 330 posti in strutture temporanee, che grazie al lavoro di Caritas ed Ics hanno offerto comunque un ottimo livello di accoglienza.

 

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