4 agosto 1972: 49esimo anniversario dell'attentato all'oleodotto SIOT

Il 4 agosto 1972 avveniva l'attentato all'oleodotto della SIOT, un'azione terroristica - rivendicata dai fedaìn il 6 agosto 1972, con un dispaccio da Damasco - attuata contro i serbatoi di stoccaggio del petrolio greggio situati presso la località di Mattonaia, a San Dorligo della Valle (TS). La prima delle cariche esplosive all'oleodotto transalpino - che da Trieste pompa greggio sino ad Ingolstadt, in Baviera - avvenne alle 03:15 del mattino ma il cilindro di contenimento del serbatoio n. 44, il più vicino alla città e contenente 31.531 m³ di combustibile, regge all'esplosione. Nel frattempo i vigili del fuoco vengono allarmati e giungono anche da altre località del Friuli Venezia Giulia, persino da Veneto e Lombardia. Alle 03:25 è la volta della cisterna n.11, alle 03:30 salta pure il serbatoio n. 54, e immediatamente dopo tocca anche alla cisterna n. 21. I tecnici della SIOT attuarono il piano d'emergenza iniziando a svuotare tutti i serbatoi di stoccaggio, pompando verso Ingolstadt più greggio possibile per evitare il pericolo di nuove esplosioni. Tuttavia nel pomeriggio, per contagio, l'incendio coinvolge anche il serbatoio n. 55. Le fiamme raggiunsero i 150 m e le colonne di fumo, visibili a centinaia di chilometri di distanza, un'altezza di circa 6 km. Solo l'assenza di bora, unita al bel tempo, impedirono un ulteriore propagarsi delle fiamme e il fenomeno delle piogge acide. Per domare gli incendi furono necessari 4 giorni, e andarono in fumo circa 160.000 tonnellate di petrolio greggio. L'esplosione e la combustione del petrolio provocarono considerevoli problemi di inquinamento atmosferico. Inoltre, i terreni contaminati dalle fuoriuscite di greggio furono scavati e gettati nel Pozzo dei Colombi, una profonda grotta in località Basovizza, causando un ulteriore inquinamento del sottosuolo.